Quantitative Easing
È uno strumento di politica monetaria con cui le Banche Centrali creano moneta attraverso l’acquisto di titoli di Stato e altre obbligazioni sul mercato. In questo modo, mediante operazioni sul mercato aperto (tipicamente transazioni di borsa) si aumenta la quantità di denaro a disposizione degli istituti di credito, che quindi avranno maggiore liquidità per concedere prestiti a privati e imprese, a tassi di interesse più bassi.
Nel 2015, per risollevare l’economia della Zona euro la BCE ha disposto un importante programma di QE fino a metà 2016, poi prorogato progressivamente fino al 2018. Anche per fronteggiare la crisi da Covid-19, la BCE ha lanciato un nuovo programma di QE pari a 750 miliardi di Euro. Il 5 maggio il Tribunale costituzionale federale tedesco (Bundesverfassungsgericht – anche BVerG) ha dichiarato l’illegittimità della decisione con cui la Banca Centrale Europea ha varato, nel marzo 2015, il programma di acquisto di titoli di Stato, noto come Public Sector Purchase Programme (anche PSPP) e ha censurato la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea dell’11 dicembre 2018 (sentenza Weiss, 11 dic 2018), richiesta proprio dal Tribunale costituzionale tedesco tramite rinvio pregiudiziale, in cui la Corte Europea aveva affermato la legittimità di quel programma. La sentenza del BVerG non è direttamente relativa all’emergenzacoronavirus, ma ha un fortissimo impatto a cascata sul programma, del tutto analogo a quello oggetto della sua pronuncia, adottato il 18 marzo 2020 per far fronte alla crisi economico determinata dalla diffusione del Covid-19. Il giudice costituzionale tedesco infatti elabora una regola di diritto che è applicabile anche al Pandemic Emergency Purchase Programme (anche PEPP).